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Super Mario: tutte le info e curiosità del mito

Sono passati 32 anni da quando nel 1981 dalla fantasia del disegnatore di videogame Shigeru Miyamoto, nasce un piccolo eroe coi baffi che ha la missione di salvare la sua fidanzata Pauline. Imprigionata dal terribile scimmione Donkey, invoca l’aiuto dell’impavido uomo in tuta da lavoro: Jumpman.

Due anni dopo diventerà Mario per essere rilanciato poi finalmente nel 1985 da Nintendo come il Super Mario che conosciamo.

Ripercorriamo ora tutta la storia di Super Mario che ci ha accompagnato per 32 anni.

Super Mario: le origini

Il presidente Hiroshi Yamauchi decide di affidare al giovane designer Shigeru Miyamoto il compito di trovare un modo per riutilizzare tutti quei cabinati rimasti a prendere polvere. Coadiuvato da Gunpei Yokoi, il giovane designer giapponese tira fuori dal cilindro Donkey Kong.

Nel gioco, uno scimmione coriaceo e rabbioso ha rapito Pauline, la fidanzata dell’impavido Jumpman. L’eroe, alter-ego del giocatore, dovrà recuperare la sua amata evitando i barili che il primate lancerà fra le piattaforme dell’impalcatura in un immaginario cantiere.

Il gioco si rivela un successo talmente sproporzionato da portare alla realizzazione, due anni dopo, di un nuovo gioco con Jumpman protagonista – più o meno. Il carpentiere senza nome di Donkey Kong, infatti, passa alla professione di idraulico e, come tributo al magazziniere italo-americano della sede statunitense di Nintendo, viene rinominato Mario.

In Mario Bros., titolo arcade dove i giocatori sono chiamati a disinfestare delle sporche e oscure fogne da una pletora di animali fastidiosi, esordiscono alcuni degli elementi simbolo dell’universo mariesco: appaiono per la prima volta i koopa, le iconiche tartarughe verdi e rosse, e soprattutto viene presentato per la prima volta al pubblico Luigi, il fidato fratello di verde vestito.

Nel 1985 abbiamo Super Mario Bros. che è, con ogni probabilità, il gioco più importante mai realizzato. Pietra miliare, punto di svolta per ciò che concerne game e level design, il titolo ideato ancora una volta da Miyamoto è stato in grado di salvare, praticamente da solo, l’intera industria dopo il crack del 1983 che, soprattutto in Occidente, aveva quasi portato alla morte del mercato videoludico.

L’impostazione arcade dei primi due giochi viene definitamente abbandonata, sostituita da un platform in due dimensioni a scorrimento laterale. Scorrimento che può avvenire in un’unica direzione, puntando sempre verso destra e stando ben attenti ad evitare goomba, koopa, proiettili vaganti, calamari galleggianti, piante piranha e tutta una serie di mostri diventati solo in futuro un canone estetico.

Il gioco è formato da 32 livelli, suddivisi in 8 mondi, inoltre viene definitivamente descritta l’ambientazione, con l’introduzione del Regno dei Fughi; esordiscono due dei personaggi principali della saga, ovvero sia Peach e Bowser; i power-up iconici, vale a dire il fungo, la stella e il fiore, vengo resi utilizzabili per la prima volta.

Super Mario Bros ha un sequel intitolato Super Mario Bros 2 uscito nel 1986. Tale produzione, però, viene ritenuta troppo ostica per le abilità di giocatori del pigro pubblico occidentale, portando quindi l’azienda di Kyoto alla scelta di non esportare il software in America ed Europa.

La forte richiesta di un seguito alle avventure dell’idraulico proveniente dall’altro lato del Pacifico, comunque, spinge i piani alti di Nintendo ad una decisione quanto meno curiosa: Miyamoto e soci prendono Doki Doki Panic, onesto platform dalle meccaniche completamente diverse da quelle mariesche, e sostituiscono i personaggi originali con un quartetto di tutto rispetto, formato da Mario, Luigi, Peach e Toad.

Di fatto, soltanto le abilità dei quattro diversi personaggi verranno riprese nel corso degli anni. Tutte le restanti caratteristiche del gioco, dai punti vita alle dimensioni alternative, dai mostri saltellanti in giro per il mondo fino ad arrivare alle rape da dissotterrare e lanciare in testa ai nemici, verranno completamente abbandonate.

Il Super Mario Bros 2 giapponese verrà comunque rilasciato in Occidente, con il titolo di “Super Mario Bros. Lost Levels“, all’interno di Super Mario All Stars, specie di remastered ante litteram contenente i primi tre (più uno) capitoli, uscito per SNES nel 1993.

La serie di Mario raggiunge lo stato dell’arte, sia dal punto di vista ludico che riguardo lo sfruttamento dell’hardware a disposizione.

Con l’ultimo capitolo delle avventure dei fratelli Mario, Miyamoto e i fidati collaboratori Takashi Tetsuka e Koji Kondo pongono le basi per ciò che sarà il prosieguo della serie, anche quando il salto nelle tre dimensioni diventerà necessario.

Tramite Super Mario Bros. 3 viene abbandonata la linearità che fino a quel momento aveva caratterizzato i due capitoli precedenti.

Viene, innanzitutto, introdotta una world map tematica: ogni mondo ha un tema di base (il deserto, il mare…) che funge da sfondo ai vari livelli; tali livelli possono essere affrontati nell’ordine preferito dai giocatori, grazie alle diverse biforcazioni presenti sulla mappa.

All’interno dei livelli, poi, viene finalmente concessa la possibilità di tornare sui propri passi, magari per recuperare monete e power-up dimenticati.

Sono proprio i power-up che, in SMB 3, godono del maggiore miglioramento: oltre alla possibilità di essere conservati in una specie di inventario, gli oggetti vedono l’introduzione fra le loro fila della foglia e del costume tanuki, entrambi capaci di rendere Mario un idraulico volante; il secondo, in più, permette a Mario e Luigi di trasformarsi per alcuni secondi in statue di pietra, capaci di distruggere qualsiasi cosa capiti sotto il loro peso.

Su Game Boy l’icona Nintendo era stata protagonista di un’avventura da affrontare sui seggiolini del bus: Super Mario Land nasce dalla mente di Gunpei Yokoi ed è sostanzialmente una trasposizione del primo Super Mario Bros. all’interno del piccolo schermo della console portatile.

Il sequel diretto, 6 Golden Coins, riprende invece lo stile di Mario World, inserendo una world map ed uno sprite di Mario decisamente più grande e facile da leggere. La serie, dal terzo capitolo in poi, cambierà protagonista trasformandosi in Wario Land, personaggio già presente come antagonista in Super Mario Land 2.

Super Mario è stato usato anche per presentare al mondo la nuova console a 16 Bit, Nintendo decide di includere nella confezione il gioco che, su territorio giapponese, viene nominato addirittura Super Mario Bros. 4, titolo che perderà poi nella trasposizione in Occidente.
Il quarto titolo casalingo di Mario, infatti, riprende tantissimo da quel Mario Bros. Ed è un gioco formato da ben 72 livelli divisi in sette mondi, a cui ne vanno aggiunti due segreti.

Super Mario Odissey, Nintendo annuncia un nuovo capitolo di Mario per il 2017

Ebbene sì Nintendo, ha annunciato l’uscita di un nuovo videogame con protagonista Super Mario ovvero: Super Mario Odissey. La data di uscita è stata fissata per il 27 Ottobre 2017 in esclusiva per Nintendo Switch. Ancora una volta Super Mario viene utilizzato per pubblicizzare una nuova console e aiutarla a crescere.

Nintendo ha introdotto per questo gioco due nuovi mondi Ibernia e Bollicinia, rispettivamente il Regno della Neve e del Mare, le due location che andranno ad arricchire l’universo del gioco, per altro già estremamente vario.

Un’altra importante novità sta nel cappello di Super Mario, Cappy, che accompagnerà Mario nel suo tentativo di salvare ancora una volta la principessa Peach dalle grinfie del malvagio Bowser. Lo speciale copricapo potrà essere utilizzato dai videogiocatori per controllare alcuni elementi dello scenario e, saltuariamente, per mettere K.O. i nemici.

Non è tutto, sempre nel corso del Direct più recente, Nintendo ha svelato un bundle di Switch con Super Mario Odyssey, che ci permetterà di mettere le mani sulla piattaforma nipponica e sul videogioco acquistando un unico pacchetto. Il tutto sempre a partire dal 27 Ottobre.

Questo nuovo Super Mario riuscirà ad entrare nel cuore dei suoi fan cercando di non farli rimpiangere dei vecchi giochi ? Staremo a vedere.

 

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