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Giornalisti sui social: ecco perché e cosa condividono 

Il mondo della comunicazione è in continuo cambiamento, si muove veloce così come scorriamo la nostra bacheca di facebook, e anche i giornalisti della carta stampata sono dovuti necessariamente sbarcare sui social network.

Un’indagine di Ixé-Encanto ha fatto chiarezza su questo legame giornalismo-social, facendo chiarezza sul loro ruolo nel mondo della comunicazione.

I social più utilizzati dai giornalisti

Il social preferito dai giornalisti italiani non è Twitter, come molti sono tenuti a pensare vista la sua definizione di media company, che detiene solo il terzo gradino del podio. Al secondo posto c’è, anche qui inaspettatamente YouTube, utilizzato dal 70% dei giornalisti, al primo posto abbiamo invece Facebook su cui l’87% dei giornalisti italiani hanno un account che aggiornano quotidianamente.

Alcuni più temerari stanno provando ad approvare su social più “giovani“, proprio per trovare un contatto con il target, parliamo quindi di Snapchat e Instagram, dove le loro stories sono già state esperimento di visual journalism.

Cosa fanno?

I giornalisti italiani sono approdati sui social per vari motivi, prima fra tutti la necessità di non restare indietro in un mondo in continuo sviluppo. Molti però stanno sui social per promuovere il proprio lavoro e ovviamente fare rete, sfruttare quindi in versione 3.0 le vecchie logiche di networking professionale, anche se in realtà solo il 53% dei giornalisti usa i social per creare e mantenere relazione.

Ascoltare l’opinione pubblica, è molto importante per i giornalisti sapere cosa vogliono i lettori e quali argomenti sono più sensibili, poco più della metà dei giornalisti nostrani però usa i tool di monitoraggio delle conversazioni social. Infine il 40% dei giornalisti italiani usa i social per trovare storie nuove e approfondire notizie, contro il 64% degli americani.

Il Fact-cecking

Il cercare le notizie sui social mette però in atto una serie di difficoltà dal punto di vista etico e deontologico, è inutile negarlo, ormai i social sono diventati il mezzo più rapido e immediato per coprire le emergenze, come ad esempio il terremoto in centro Italia del 2016. I nostri giornalisti si sono fidati e continuano a fidarsi di queste fonti, che devono comunque essere sempre verificate con un mezzo di fact-cecking. Comunque il 91% dei giornalisti non corre dietro allo scoop, preferisce scrivere solo quando le notizie sono verificate.

Le condivisioni

Ma cosa condividono i giornalisti su social? Il 41% mira a offrire contenuti multimediali per un pubblico sempre online in grado di fruirne immediatamente, tuttavia recenti studi hanno dimostrato che gli utenti preferiscono il testo scritto per apprendere le notizie. Per questo motivo i giornalisti puntano sulla versione mobile friendly della loro testata, con meno pubblicità invasiva e di veloce caricamento.

I giornalisti nostrani condividono raramente materiale proveniente dalle loro testate, cercano materiale che proviene dalle banche dati gratuite di internet oppure ricondividono il contributo degli utenti,

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