Salute ed Estetica

Disidratazione, come riconoscerla e come curarla

I problemi connessi alla disidratazione sono molto più comuni di quanto crediamo, sono infatti numerosi i sintomi che denotano la necessità di assumere un maggior quantitativo d’acqua ma non tutti sanno interpretarli adeguatamente.

Si tratta di una questione di non poco conto, visto che la corretta comprensione dei sintomi consente di evitare danno e condizioni patologiche.

Scopriamo insieme quali sono gli indizi che annunciano problematiche di questo tipo.

Disidratazione, cos’è di preciso?

Quando parliamo di uno stato di disidratazione vuol dire che l’organismo del soggetto non dispone dell’adeguata quantità di liquidi per funzionare in maniera adeguata.

Tre litri di acqua, ecco il necessario per un individuo adulto, tale quantitativo non si assume solo tramite bevande ma anche attraverso liquidi, pensiamo a verdura o frutta. Il deficit di acqua porta a un’alterazione dell’equilibrio di zuccheri e sali minerali.

L’acqua svolge tante funzioni fondamentali, come la rimozione di tossine, la lubrificazione degli occhi, il mantenimento del tono della pelle a inoltre aiuta in maniera considerevole la digestione.

Ogni paziente fa storia a sé, anziani, bambini e persone con determinate patologie sono tenute a bere ancora di più per incorrere in problemi.

I sintomi della disidratazione

Il sintomo più facilmente riconoscibile è la sete, il nostro corpo ci comunica una mancanza con un messaggio diretto.

Altri segnali chiari sono la secchezza della pelle, stanchezza e/o svenimenti e in un colore delle urine più scuro del dovuto. Questi segnali non bastano da soli a suggerire uno stato comprovato di disidratazione ma sono comunque campanelli d’allarme da non prendere alla leggera.

Le cause della disidratazione

Casi di disidratazione possono verificarsi in presenza di gravi attacchi di diarrea, vomito, febbre o sudorazione eccessiva. Da ricordare che la disidratazione può verificarsi anche in presenza di grandi caldi o esercizio fisico, buona norma portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua durante le giornate estive più calde.

Disidratazione, cosa fare?

Solitamente, un adulto che non presenta patologie specifico può risolvere la situazione tramite l’assunzione di acqua o bevande isotoniche, questo nel caso di disidratazione lieve o media.

Nel caso di un problema persistente e acuto, è buona norma rivolgersi al proprio medico per indagare le cause del malessere.

Discorso diverso per quanto riguarda anziani e bambini, in questo caso è giusto contattare un medico senza perdere tempo. Se ritenete che un anziano o un bambino siano gravemente disidratati, non esitate a chiamare il pronto soccorso.

La disidratazione può rappresentare un pericolo concreto, in quanto è in grado di causare complicazioni di entità rilevante, pensiamo al colpo di calore, che si verifica in presenza di elevata sudorazione e scarsa idratazione, potenzialmente può anche condurre alla morte.

Bisogna stare attenti quando si reintegrano i liquidi, dopo la disidratazione infatti c’è il rischio di andare a sovraccaricare le cellule, che possono gonfiarsi troppo e scoppiare.

Uno scenario allarmante, soprattutto quando riguarda le cellule celebrali, conseguenza è l’edema. Potassio, Sodio e altri elettroliti hanno la funzione di gestire i segnali elettrici che mettono in comunicazione le cellule, nel caso in cui tali segnali dovessero mischiarsi potrebbero verificarsi contrazioni muscolari involontarie, convulsioni e anche perdita di conoscenza.

(fonte: https://www.lettoquodiano.it)

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