Si può essere scartati da una selezione di lavoro per un post su Facebook?
di Redazione
02/07/2018
Scartati dal lavoro per un post su Facebook
Succede già, secondo l’imponente ricerca svolta dalla multinazionale delle human resources Adecco, su un campione di 17mila candidati e 1500 responsabili delle risorse umane. I profili social sono rintracciabili con una semplice ricerca e, stando alle dichiarazioni dei recruiter, in almeno un caso su quattro la decisione di non assumere un candidato è indotta proprio dai contenuti condivisi sugli account social. Lo screening dei candidati nell'era di internet passa anche per questo. Non è solo una questione di foto imbarazzanti, ma anche di informazioni personali, reti di conoscenze e relazioni, esperienze lavorative, comportamento fuori dal posto di lavoro. E l’occhio del recruiter sul profilo social non è da sottovalutare, se il 48% degli utenti nel campione dice di utilizzare LinkedIn per la ricerca di lavoro, seguito da Facebook al 43% e Twitter al 31%. Se LinkedIn è chiaramente una piattaforma pensata per il mondo del lavoro, allo scopo di creare e mantenere contatti in quell’ambito, il discorso si complica per social meno specifici, che molti utenti trattano come uno spazio privato. Facebook si trova in testa a tutti. Resta discusso quanto sia giusto che un’azienda “spii” un candidato in un ambiente che magari ha poco o nulla a che vedere con il lavoro, ma di fatto è quello che succede. Da una parte, esiste il rischio di discriminazioni sulla base di informazioni sensibili diffuse da un utente su internet, come l’appartenenza politica, la disabilità o l’orientamento sessuale. Anche un commento inappropriato su un ex datore di lavoro può pesare su un’assunzione o un licenziamento. Dall'altra, cercare il nome di un candidato su un motore di ricerca non costituisce certo una violazione della privacy. Anzi, la web reputation di una persona è un metro di valutazione sempre più importante, e tutt'altro che virtuale. In futuro, secondo alcuni, il sito web personale potrebbe persino sostituire il curriculum vitae di oggi.Articolo Precedente
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